Il mestiere del giornalista permette di vivere da molto vicino personaggi intensi ed intriganti, proprio come lei, che si lasciano guidare dal cuore per raccontarsi, grazie alla riesumazione di memorie personali e dettagli legati alla propria carriera artistica, con il forte desiderio di farsi apprezzare il più possibile, raccontando di se stessi attraverso un dialogo intimo, assolutamente confidenziale e sincero, che scava a fondo tra i ricordi legati a momenti indelebili della propria vita da artista, ma anche di donna, madre, moglie e amica, lasciandoci apprezzare l’indiscussa qualità professionale di un talentuoso istrione da palco: Susanna Barcotto.
Partiamo dagli inizi della tua carriera, quando ti sei trasferita nella “città eterna” portando con te in dote solo l’entusiasmo giovanile e quel bel sorriso sul volto, che a detta di molti continua a ringiovanire con l’età. Perché proprio Roma, e cosa nascondeva, nella realtà, quella tua scelta?
Quella di Roma è stata un’esperienza molto completa e forte in tutti i sensi, soprattutto se vissuta a 20 anni, nel pieno della tua irruenza giovanile, dove i sogni si possono inseguire con la determinazione di crederci fino in fondo.
Mi ha insegnato molto quell’esperienza di vita ed ho approfondito lo studio della danza (il mio primo amore, che ha lasciato un segno nel mio portamento e che mi ha fatta volare a New York a fare stage) frequentando la scuola di Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo. Poi ho fatto anche un’esperienza teatrale all’Arces, diretta dal grande Enzo Garinei. Ho lavorato nel cinema, nella pubblicità e come attrice di fotoromanzi, che erano tanto in voga in quel periodo. E proprio da quella esperienza fatta con il giornale Grand Hotel si è palesata la mia passione per la conduzione, infatti ho iniziato proprio allora a condurre i miei primi spettacoli e a sentirmi dire che io dovevo fare proprio quel lavoro, perché esprimevo il meglio del mio talento artistico.
Ma con il tempo quell’esperienza romana mi ha messo di fronte a delle scelte concrete, che per un po’ mi hanno fatto tagliare i ponti con quello stesso mondo, risultando poi una parentesi che è durata qualche anno, che ho investito per occuparmi di tutt’altro.
Poi, per caso e per il desiderio di tornare alle origini, la vita mi ha portato a realizzare questo grande sogno nella mia città.
Durante il tuo soggiorno romano, non hai nutrito mai nostalgia dei tuoi posti d’infanzia, degli ambienti adolescenziali e del rapporto diretto con la tua città natale?
Ad essere sincera: no! Vedevo Roma come la città che aveva molte possibilità da offrirmi e poi, onestamente, in passato ho sempre pensato che nessuno è profeta in patria.
Ora, invece, credo che sia vero solo in parte, o diventi inevitabile solo quando aleggia l’invidia e il sospetto intorno a te. Ma grazie a Dio, posso dire che le opportunità che mi sono state offerte nella mia città mi hanno dato grandi soddisfazioni e l’opportunità di dimostrare la mia professionalità; un valore aggiunto che mi sento ripetere sempre più spesso alla fine dei miei eventi, in segno di stima e riconoscimento sincero.
Chiaramente i complimenti fanno piacere a tutti. Tu come li assorbi dentro te?
Beh, perché negarlo che fanno piacere, anche se devo dire che per me sono soprattutto una conferma del fatto che le cose sono andate nel verso giusto e che il lavoro svolto, soprattutto quello della preparazione dell’evento, parte molto impegnativa e troppo spesso sottovalutata o non considerata nella maniera giusta, ha contribuito al successo di quanto mi è stato affidato con grande fiducia.
Solitamente da chi vieni contattata?
Da agenzie e associazioni che organizzano spettacoli, ma anche direttamente dagli Enti Pubblici come Comuni o Provincia, e da aziende private per la conduzione di loro convention annuali o meeting commerciali.
Un bel settore anche quello della conduzione di eventi commerciali e di specifico interesse aziendale, non pensi?
Si, molto interessante, e sto cercando di incrementarlo perché credo ci siano molti più spazi di intervento, anche per il fatto che l’attuale crisi impone di limitare i costi e quindi un testimonial famoso a livello nazionale potrebbe risultare un investimento eccessivo. Sono convinta che le aziende, oggi più che mai, abbiano bisogno di sostanza e siano soprattutto alla ricerca di competenza e professionalità.
Mi elenchi qualcuna delle aziende per le quali hai lavorato?
Varie, tra cui Unicredit Spa per un evento legato alla lirica, dedicato ai top clienti europei; Imperiale Spa, azienda veronese di riferimento nella vendita diretta di sistemi di riposo; Paganella Spa, azienda mantovana leader nel trasporto via terra, etc
E a livello di spettacolo ed intrattenimento popolare?
Ho ottimi ricordi di fantastici eventi, come due edizioni del “CAPODANNO INSIEME” per il Comune di Verona Ass.to Turismo Sociale presso l’ Ente Fiera di Verona, per lo sport…il “PREMIO CANGRANDE” per il Comune di Verona-Ass.to Sport al Palazzo della Gran Guardia , poi un’ inaugurazione della manifestazione fieristica “SPORT EXPO” per il Comune di Verona -Ass.to Sport all’Ente Fiera, ancora l’evento ”Viaggio di un poeta – DIK DIK IN CONCERTO” per il Comune di Verona Ass.to Sport&Tempo Libero al Pala Olimpia – il “GRAN BALLO DELLA CITTA’” per Everness al Palazzo della Gran Guardia di Verona, alcune tappe del “VERONA TANGO FESTIVAL” per Comune di Verona-Ass.to Sport in Piazza Brà, e ancora…”DONARE IN MUSICA E PAROLE” per A.R.T.I. (Associazione Rene Trapiantati Italiani) al Teatro Filarmonico di Verona dove ho avuto il piacere di presentare i NOMADI, IVANA SPAGNA, FIORDALISO, e soprattutto… tanti appuntamenti della rassegna da me ideata dal titolo “OMAGGIO A..”, uno spettacolo di “musica e parole” che porta in scena la vita, aneddoti e curiosità nonché i brani degli artisti che hanno fatto la storia della musica italiana, come BATTISTI-MINA-CELENTANO-MIA MARTINI-LIGABUE-ZUCCHERO-DALLA, che oggi vive una nuova stagione sotto il titolo di “DEDICATO A…”etc
Hai maturato esperienze anche nel campo delle trasmissioni radiofoniche?
Si, con Radio Rcs: l’onda veronese, ho collaborato per la conduzione di eventi e spettacoli, raccontando in diretta ai radioascoltatori le emozioni live, incluso interviste ai protagonisti.
Beh, è quello che poi fanno anche loro con me quando sono sul palco: un vero e proprio scambio alla pari, direi.
Cos’altro si può raccontare di te, artisticamente parlando, che vada oltre la conduzione?
Ho recitato in spot e videoclip, felice di essere diretta dal grande Gaetano Morbioli di Run Multimedia, che si è accerchiato di un grande team di professionisti.
Tra i videoclip che mi piace ricordare, ci sono:. “E se fosse per sempre” di Biagio Antonacci, “Niente piu’ di me” di Marco Carta e lo spot di Skoda Yeti, se lo ricorda “Ga el zuv-non fare il bauscia in montagna ? – e “Vuoi il sushi in montagna? ”. Ci siamo divertiti moltissimo in quell’occasione, a parte la terribile puzza di pesce andato a male! E poi, ancora tanti altri, come “Per farti sorridere” di Gemelli Diversi, etc.
Provi a dare una definizione di te stessa, Susanna?
Mi sento “due volte donna”, quella della vita di tutti i giorni, dove sono impegnata ad essere mamma, moglie ed amica, che conduce una vita ad incastro, come mi piace ricordare spesso a me stessa, e quella della vita artistica, sotto i riflettori, a cui l’adrenalina del palco dona forti esaltazioni, che cerco di trasmettere al pubblico e a me stessa, per sentirmi sempre emozionata come la prima volta.
Negli ambienti dello spettacolo, si dice che Susanna Barcotto è un’artista completa, di grande preparazione e professionalità, che non lascia mai nulla al caso e sa trasmettere grande forza e nello stesso tempo una profonda serenità. Ti rivedi in questa citazione?
Sì, e mi fa molto piacere sapere che è apprezzata, perché provo a trasmettere sempre la serenità interiore con la quale convivo, che mi fa sentire sempre pronta a qualsiasi imprevisto da superare con calma e raziocinio, e di questo devo ringraziare la mia famiglia che mi ha insegnato il valore della riflessione e la solida fede in Dio.
Credi in Dio, Susanna?
Credo in Dio, certo che sì! La mia ricerca è iniziata proprio durante il soggiorno in terra romana, quando mi chiedevo spesso cosa avesse a che fare con Dio il tanto, troppo, sfarzo che si contrapponeva al messaggio evangelico. Tornata a Verona poi, attraverso lo studio delle Scritture, ho cercato di capire chi fosse il Dio in cui credevo, che nonostante la tradizione che mi portavo dentro, mi sono presto resa conto di non conoscere affatto. Naturalmente oggi non posso dire di aver capito appieno tutta l’immensità che si nasconde dietro al nostro Creatore, si tratta di un cammino laborioso e lento, che durerà tutta la vita, ma attraverso alcune certezze e tante cadute, so di non essere sola e questa è una grande realtà di cui mi sono appropriata.
Se dovessi riconoscerti in un personaggio famoso dei nostri tempi, professionalmente a chi credi di poter assomigliare?
A nessuno in particolare, perché apprezzo diverse professioniste e mi capita talvolta di essere confrontata a qualcuna di esse. Questo a volte è anche un po’ imbarazzante, dati i riferimenti, ma la cosa che mi fa piacere è che si tratta di persone che sanno arrivare dritte al cuore della gente anche giocando a non prendersi troppo sul serio… e questo è salutare per la mente, oltre che divertente!
Siamo alla fine di questo bel viaggio nei ricordi di Susanna Barcotto. Potrei farti mille domande convenzionali ma mi piacerebbe, invece, che fossi tu stessa a chiudere questa intervista, regalandoci una risposta che possa lasciare, in chi leggerà di te, una speranza, un messaggio importante o la certezza che davvero il sorriso sulle labbra, ed una serenità interiore equilibrata, possa contribuire a sentirsi più felici dentro. Per Susanna Barcotto è questo il segreto della sua serenità?
Sono certa che la positività nei confronti della vita e l’espressione di un sorriso da offrire al prossimo procurino sempre grandi benefici.
E poi, a dirla tutta, penso che sia davvero importante avere un sogno nel cassetto, e per me che sono nata in provincia, nel caldo mese d’agosto di qualche anno fa, e che all’inverno con le sue nebbie non mi sono mai abituata… e forse per questo motivo ho voluto abitare per qualche anno a Roma, ritornando poi nella meravigliosa città di Verona, questa volta in collina però, un grande sogno me lo sono sempre tenuto ben stretto dentro, e sai qual’è? Poter vivere in un luogo di mare, affacciandomi alla finestra a guardarne ogni giorno la sua immensità… godendo di un clima mite tutto l’anno !
Ecco, forse, questa è la mia idea di Paradiso sulla terra, ma per meritarselo so bene che bisogna guadagnarselo, senza fermarsi mai davanti a nulla e mostrare sempre un sorriso pieno di bella speranza che aiuti te stesso e chi ti vive accanto.